Roberto Gabetti e Aimaro Oreglia d'Isola con Luciano Re, 1968 - 71 La progettazione dell’Unità Residenziale Ovest è affidata nel 1968 a Roberto Gabetti e Aimaro Oreglia d’Isola. L’Unità Residenziale Ovest – meglio nota agli abitanti e ai visitatori di Ivrea con il nome di “Talponia” –doveva ospitare dipendenti Olivetti residenti temporaneamente a Ivrea. L’edificio
Marcello Nizzoli e Gian Mario Oliveri, 1956 Progettato da Marcello Nizzoli e Giuseppe Mario Oliveri nel 1954, conclude il ciclo di edificazione residenziale dell’area fino agli inizi del 1960. L’edificio si compone di tre blocchi e ospita appartamenti studiati in modo da avere un’articolazione della disposizione degli spazi interni ad est. I tre blocchi di
Marcello Nizzoli e Gian Mario Oliveri, 1950 Le case Quattro alloggi chiudono l’area residenziale verso ovest. sono composte da due volumi di forma parallelepipeda sfalsati e sono caratterizzate dalla presenza di una pensilina che sovrasta gli edifici, copre il vano scala e individua una sorta di tetto-giardino di grande efficacia compositiva. Esternamente, le case sono
Marcello Nizzoli e Gian Mario Oliveri, 1950 - 52 Questo nucleo è composto da sei case unifamiliari a un piano, realizzate su progetto di Marcello Nizzoli e Giuseppe Mario Oliveri tra 1948 e 1952. Come le case per famiglie numerose, questi edifici vedono la distribuzione delle zone soggiorno-pranzo e studio posizionate a sud (assieme alla
Ignazio Gardella, 1953 – 61 con Roberto Guiducci e UPECC Nella parte retrostante il complesso delle officine, è collocata la mensa aziendale, un edificio immerso nel verde, di tre piani sfalsati fuori terra sul lato nord-est dell’edificio e quattro sui lati sud-est e sud-ovest. Il progetto dell’edificio è di Ignazio Gardella (1953-1961), con la partecipazione,
Eduardo Vittoria, 1951 - 55 Dotato di ampi terrazzi, ha ospitato all’origine i corsi di formazione per i disegnatori meccanici della Olivetti, un tassello fondamentale nelle politiche industriali e sociali della società. Il progetto architettonico è dell’architetto Eduardo Vittoria (1951-1954), quello strutturale di Pier Achille Caponago del Monte. Nel 1965 l’edificio è stato ampliato su
Luigi Figini e Gino Pollini, 1933 – 58, 2006, con Annibale Fiocchi, Goffredo Boschetti, Ottavio Cascio, Roberto Guiducci, Marcello Nizzoli Le Officine ICO costituiscono una delle prospettive urbane industriali del Novecento più note in Europa e sono l’immagine simbolica di “Ivrea, città industriale del XX secolo”. Progettato e costruito seguendo il filo stradale di Via
Edoardo Vittoria, 1959 – 59 L’edificio, molto semplice, nasce su progetto di Eduardo Vittoria (1956-1959). Posto su un podio per superare il dislivello della strada, l’edificio è composto di tre corpi di fabbrica, disposti a C intorno a una sorta di patio centrale sovrastato da una copertura trasparente di leggeri shed in ferro e vetro,
Luigi Figini e Gino Pollini, 1939 – 41 L’edificio è stato costruito tra il 1939 e il 1941 dagli architetti Figini e Pollini. Gli arredi interni sono stati progettati dall’Ufficio Tecnico interno della Olivetti, diretto in quegli anni dall’architetto Gian Antonio Bernasconi. L’edificio - oggi semi nascosto dalle siepi di bosso che lo proteggono verso
Luigi Figini e Gino Pollini, 1939 – 41 Sul lato lungo del perimetro dell’asilo nido è collocata la casa popolare di Borgo Olivetti, un edificio a ballatoio su progetto di Figini e Pollini, databile intorno al 1939. L’edificio è il primo costruito di un più vasto programma edilizio nazionale lanciato dall’Istituto fascista per le case